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MAMME DI CATANIA
Lo spazio dedicato alle Mamme di Catania

Questa nuova rubrica verrà gestita da mamma Oriana, docente di Lettere presso scuole medie, superiori e enti regionali per la formazione professionale, tutor universitario. 
Oriana si occupa di:-Consulenza sul metodo di studio personalizzata dalla primaria all’università;-Lezioni individuali o di gruppo di latino, italiano, filosofia, psicologia, pedagogia, anche per diversamente abili a liceali/universitari;-Lezioni di italiano per mamme/ragazzi stranieri;-Supporto esami di maturità;-Supporto tesi di laurea/tesine, anche solo correzione o battitura Per ogni intervento o domanda, se desiderate prenotare un incontro con Oriana scrivete in pagina o a mammedicatania@gmail.com
Compiti per casa: che tragedia! 
I compiti per casa: tragedia per migliaia di famiglie italiane. 
È proprio così, quando i nostri figli, arrivati in prima elementare, portano a casa i primi compitini, anche nelle famiglie più solide e serene, genitori e figli rabbrividiscono al pensiero di svolgere riassunti, dettati e ripetere tabelline. Gli esperti nel settore da anni discutono sulla validità dei compiti per casa, io sono favorevole ad essi, ma con dovute accortezze.
I compiti per casa devono essere considerati un privilegio per imparare di più, per consolidare le conoscenze apprese in classe, per abituare subito i bambini che è necessario lavorare tanto per avere grandi successi nella vita. Premesso che ogni insegnante deve assegnare i compiti con intelligenza e buon senso, coordinandosi con gli altri colleghi, come nel caso delle medie inferiori e superiori, i problemi legati ai compiti sono diversi. Su come essi vanno affrontati attraverso un buon metodo di studio ne abbiamo parlato la scorsa volta. Parliamo di problemi specifici. Innanzitutto uno dei più comuni consiste nel fatto che il bambino non porta i compiti da fare o li riporta errati. L’unico modo per risolvere il problema è prima di tutto comunicare il problema all’insegnante e usare un mezzo di comunicazione privilegiato per essere sempre aggiornati, poi capire il perché del comportamento del ragazzo, cercando di mantenere la calma, ma usando toni fermi e decisi. Rinnovo il pensiero che è necessario immediatamente responsabilizzare i bambini, perché poi abituarli quando già vanno a scuola diventa più complicato. L’essere responsabili deve essere un grande e bellissimo gioco, non un peso o peggio un fastidio.Un buon metodo per rinforzare nei bambini tabelline, poesie a memoria, saper far di conto etc. consiste far comprendere loro che quello che studiano non rimane a scuola, ma è utile per la vita, per esempio coinvolgendoli al supermercato nel fare le somme dei costi di diversi prodotti, oppure ponendo loro semplici problemi pratici. I bambini impareranno divertendosi!Insegnato ai figli un buon metodo di studio, è necessario che i genitori, anche stanchi morti, verifichino il lavoro dei propri figli tutti i giorni, anche per soli 5 minuti, è necessario rendere quest’azione un’abitudine per la famiglia. Se essi non sono stati svolti per bene è necessario, senza urlare o dire frasi umilianti che colpiscano l’autostima del ragazzo (Sei un buono a nulla! Non riesci a fare nulla da solo! Sei un incapace!), spiegar loro come è importante fare bene il proprio lavoro anche con esempi pratici: “Sai tesoro, se non finisco questa cosa al lavoro, mi rimproverano e perdo il posto.” 
Questi 5-10 minuti solo per loro creano complicità tra figli e genitori, fortificano il legame, i piccoli sentono che i genitori sono interessati a quel che fanno e, pur di fare bella figura con loro e meritarsi un bel complimento, vedrete che faranno i compiti sempre meglio!Nel caso in cui i vostri figli sono seguiti da un docente privato, verificate che i compiti siano stati fatti dai ragazzi e non da lui, a costo di essere incompleti. Anche questa figura è una vostra alleata nella crescita dei vostri figli, non fate l’errore grossolano che, visto che la pagate, deve arrivare tutto e subito! I ragazzi devono essere i PROTAGONISTI della loro crescita,responsabilità comprese e bisogna rispettare i tempi di ciascun ragazzo.In sintesi:1 Arrivati a casa controllare i quaderni e i compiti;2 Non criticate il compito, ma verificate esattamente cosa sa fare vostro figlio, cosa ha fatto da solo e cosa con l’aiuto di qualcuno;3 Parlate con il docente e stabilire con lui un piano per risolvere le lacune.
Naturalmente io spero sempre nella disponibilità dei colleghi ad utilizzare tecniche di apprendimento innovative ed ad essere disponibili con i genitori, con l’unico scopo di rendere lo studio un’attività formativa, educativa e anche divertente e stimolante.
Per qualsiasi dubbio, perplessità, domande scrivetemi a  mammedicatania@gmail.com
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IL METODO DI STUDIO – alle elementari e alle medie.
 
Spesso gli studenti che seguo privatamente non sono svogliati o pigri, il fatto è che nessuno gli ha mai insegnato a studiare e, nel momento in cui alle superiori le materie diventano più complesse, nascono i problemi.In realtà fin dalla prima elementare è necessario che noi genitori forniamo loro un metodo di studio pratico, efficace e adatto all’età (per questo parlerò la prossima volta del metodo per liceali e universitari).Cosa possiamo fare noi genit
ori per aiutare i bambini a studiare?Fin da piccolissimi è necessario responsabilizzare i bambini, quindi come di diciamo loro di ordinare la stanzetta, posare i loro giochi, lavarsi i dentini, è necessario che fin dalla prima elementare si abituino a svolgere i compiti per casa bene e rapidamente. Il genitore deve accompagnarli in questo percorso, perché imparino a studiare da soli, senza mai fare i compiti al loro posto.
Concretamente possiamo insegnare ai nostri figli
A SCUOLA:
1)Ascoltare con attenzione le spiegazioni dell’insegnante;
2)Scrivere appunti se l’insegnante amplia l’argomento;
3)Sottolineare le parole- chiave;
4)In caso di dubbio chiedere all’insegnante;
5)Partecipare attivamente alla discussione collettiva.
 Il lavoro fatto in classe dimezzerà i tempi dei compiti! Questo è il segreto dei ragazzi bravi a scuola: lavorare in classe! 
A CASA:Metodo valido per tutte le discipline:
1)Leggere con attenzione il testo;
2)Sottolineare le parole nuove e/o difficili;
3)Segnare con la matita le idee-chiave dell’argomento;
4)Rileggere il testo e ripeterlo la prima volta a paragrafi e ad alta voce, poi tutto insieme ad un genitore 
Ma il nostro lavoro (come sempre) non finisce qui, è necessario anche:
•organizzare lo spazio e il tempo per lo studio, ricordando che qualsiasi altra attività è subal
terna ad essa, unico e loro principale dovere. Molte mamme mi di
cono: “Non ha studiato perché era a danza/calcetto”. Può capitare 2-3 volte l’anno, quando c’è una partita importante per esempio, ma non deve diventare una scusa per non far prendere a vostro figlio le sue responsabilità. Le altre attività si devono meritare; 
•dare loro la responsabilità di concentrarsi da soli sul testo,dandogli una mano solo se non capisce qualche parola (in tal senso insegnare loro l’uso del vocabolario è un ottimo insegnamento;
•ascoltarli ripetere la lezione tutte le volte che serve, finché non si sentono sicuri;
•fare domande per guidare il loro ragionamento e per verificare che abbiano compreso il corretto significato di alcune parole, cosa che non sempre possiamo dare per scontata;
•Per rendere lo studio più interessante far notare collegamenti tra gli argomenti, le diverse materie e anche la realtà che ci circonda;
•Controllate sempre i compiti svolti, anche se tornate stanchi morti! Alternatevi tra di voi.
•Le vacanze sono fatte anche per recuperare!
•Infine perché non raccontare di noi, della nostra storia scolastica, delle nostre materie preferite o meno, del nostro metodo di studio? Ricordiamoci sempre che il buon esempio è la lezione di vita che rimarrà per sempre impressa nei nostri figli. 
MA SE LAVORO TUTTO IL GIORNO?
Delegate queste regole ad una persona di fiducia, un nonno o uno zio. 
Nel caso della baby sitter/doposcuola, accertatevi che questa persona:
-Sia almeno una studentessa universitaria alla fine dei suoi studi, quindi non 18enne, che possa aver sperimentato su se stessa un buon metodo con successo;-Scegliere una giovane laureata o meglio ancora un’insegnante: i costi saranno maggiori, ma migliore la qualità.  
LO SCOPO DI UN BUON INSEGNANTE PRIVATO è QUELLO DI RENDERE AUTONOMO VOSTRO FIGLIO (oltre che bravo)! (infatti il mio motto è: “Dopo di me,nessun altro!”)